martedì 28 aprile 2015

CINQUE GIORNI IN AMAZZONIA

Viaggiare nella Foresta Amazzonica è come fare un viaggio indietro nel tempo quando l'uomo viveva ancora rispettando la natura, sfruttandone il potenziale senza prevaricarla come succede oggigiorno.

Abbiamo trascorso cinque giorni in compagnia di Elso e Paula, una coppia d'indigeni che ha fatto della propria passione un lavoro; ci hanno ospitato nella loro Pousada (una specie di Bed & Breakfast) nel cuore della foresta e ci hanno accompagnati a piedi e in canoa alla scoperta delle meraviglie della natura.

In questa stagione l'acqua del fiume è molto alta, arriva poi al suo massimo in maggio, in giugno inizia a diminuire per arrivare a settembre nel periodo in cui è più bassa; abbiamo visto quindi pochi animali che grazie all'acqua alta hanno modo di rifugiarsi in luoghi irraggiungibili dalle canoe, ma abbiamo potuto ammirare paesaggi fantastici, dove la natura cresce rigogliosa e felice, inoltre le guide durante le passeggiate ci hanno insegnato moltissime cose sulle piante e sulle loro proprietà.
Avevo sentito dire da qualcuno che l'Amazzonia è la farmacia del Brasile ed è la verità, ci sono tantissime piante con cui ci si può curare.
Elso e Paula sono specializzati in sopravvivenza nella foresta in completa autosufficienza solo contando su quello che la natura offre e hanno condiviso con noi alcune delle loro conoscenze, eccone alcuni esempi.


Esiste un tipo di formica che costruisce il nido intorno al tronco degli alberi, si chiama Tabiba: appoggiando la mano sul nido, le formiche ci salgono sopra fino a ricoprirla, "spalmando" le formiche sulle mani e sulle braccia (ahimè uccidendole...) esse liberano 
un olio profumatissimo che è un repellente naturale contro le zanzare con un effetto che dura circa sei ore.

Un tipo di liana, il Sipo, contiene acqua che si può bere.

Un tipo di noce all'interno è divisa in due parti, da un lato c'è il frutto commestibile e dall'altra vive un verme cicciottello bianco anch'esso commestibile con un alto potere nutritivo.

    


Esiste un tipo di palma che si chiama Babaçu che è utile per moltissime cose: ad esempio, con le foglie si costruiscono i tetti delle case e dalle bacche si ricava un olio usato in cucina.

Una piccola bacca rossa chiamata Araca contiene moltissima vitamina C, più di quella contenuta in un’arancia.

Un altro albero incredibilmente utile è la Castanhera: con il suo legno si costruiscono le canoe perché contiene una resina che le rende impermeabili, dalle radici si ricava un latte che contiene insulina e che viene anche usato per nutrire i bebè se la mamma non ha abbastanza latte. 
Il frutto è una specie di cocco al cui interno nascono molte castagne: il tappo che rende impermeabile il cocco viene messo sull'ombelico dei bebè per aiutare la cicatrizzazione, le castagne sono molto nutritive, hanno più proteine della carne.
La Castanhera si riproduce grazie a un piccolo roditore, il Cotia, che si nutre delle castagne: alcuni frutti li sotterrano per farne provviste, ma ha la memoria debole e molte volte non sa ritrovarli e questi così germogliano dando vita a una nuova pianta.



Se nella foresta avete bisogno di farvi luce, esiste una palma che tra la corteccia e il legno contiene un olio combustibile che potete incendiare senza che la pianta bruci.

Un altro tipo di formica viene utilizzata per ricucire grossi tagli al posto dei punti chirurgici: viene appoggiata una formica per volta sopra la ferita, la formica per difendersi morsica, ma quando morsica, la testa si stacca e rimane dentro la ferita fungendo da punto, e, poiché contiene una sostanza cicatrizzante, aiuta anche la guarigione.


Per divertirsi a fare i tatuaggi, che durano da due a tre settimane, si può usare il Jenipapo, un frutto il cui succo trasparente e velenoso, a contatto con la pelle, diventa scuro.




La maggior parte delle persone che vive lungo il fiume abita in case galleggianti che possono essere spostate in base alle esigenze; queste case appoggiano su enormi tronchi di una pianta chiamata Açacu, che resistono in acqua senza marcire anche 50 anni. L'albero ora è protetto per cui questi tronchi vengono trasmessi da padre in figlio come una preziosa eredità.

Pensate quante cose abbiamo imparato in pochi giorni, ma non basterebbe una vita intera per conoscere tutti i segreti dell’Amazzonia. Per fortuna esistono persone come Paula ed Elso che hanno come missione quella di tramandare almeno un po’ della loro cultura nella speranza che, capendo l’importanza della natura, iniziamo noi tutti a proteggerla.



Daniela  Falco



1 commento:

  1. Quante belle cose che abbiamo imparato sulla natura!grazie!

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